Il Dottor Checcucci, Coordinatore Symcro, ci parla di come si forma la cisti artrogena (ganglio), del suo trattamento e del suo decorso post-operatorio!
Ganglio è una parola greca che significa “nodo del tessuto.
Si manifestano in tutte le articolazioni, ma principalmente si possono diagnosticare nel polso. Questi grumi e queste protuberanze non sono affatto tumori cancerosi e non sono riconducibili a forme tumorali. Piuttosto, possono essere considerati come sacchi gonfi, pieni di materiale gelatinoso.
Come mai si formano?
Le articolazioni sono avvolte completamente da un tessuto fibroso (capsula) che ne favorisce la fluidità del movimento. La cisti tende a formarsi là dove è presente una parete capsulare debole.
Si sviluppa, in sostanza, un’erniazione della capsula che tende a muoversi verso i tessuti superficiali e a formare una struttura rotondeggiante che noi chiamiamo cisti. Il liquido contenuto nella cisti è di consistenza gelatinosa e di colore chiaro (non è altro che il liquido presente nell’articolazione). La cisti tende ad ingrandirsi poiché permane un tramite con l’articolazione dotato di una valvola unidirezionale che favorisce l’entrata del liquido nella cisti e ne impedisce il deflusso verso l’articolazione.
La formazione di una cisti è spesso collegata ad uno sforzo del polso (caduta, palestra, lavoro). Talvolta la cisti può lacerarsi e scomparire per un periodo, anche se nella stragrande percentuale dei casi si riforma poiché la capsula rimane ormai sfibrata presentando un’area più debole che facilmente andrà incontro ad erniazioni.
La diagnosi si effettuata attraverso radiografia ed ecografia delle ciste. Le indagini diagnostiche ci permettendo di effettuare una diagnosi differenziale con patologie di altro tipo.
Trattamento
La maggior parte dei chirurghi della mano lasciano al paziente la scelta del trattamento. Infatti non è strettamente necessaria la rimozione della cisti se non per motivi estetici o per dolore all’uso dell’articolazione. Nei tempi antichi i medici suggerivano di colpire il ganglio con un grande libro (solitamente la bibbia poiché era il più grande libro disponibile) rompendo così il sacco.
Al giorno d’oggi, se il paziente è infastidito dal dolore o dalla vista sgradevole, il chirurgo può rimuovere chirurgicamente il ganglio.
La terapia chirurgica è sicuramente quella più radicale anche se possono comunque verificarsi delle recidive.
La terapia chirurgica consiste nella escissione della cisti (ganglio) e del suo peduncolo che la collega alla capsula articolare per ridurre i rischi di recidiva.
Post-operatorio
Nel post-operatorio sarà necessario mantenere il braccio in alto anche durante le ore notturne (almeno 48 ore) per impedire la formazione di un ematoma. Il polso viene immobilizzato per circa 15 giorni con una stecca o un tutore. La ripresa delle attività pesanti con l’articolazione può iniziare in maniera graduale a circa 30 giorni dall’intervento.